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Una doccia di radiazioni elettromagnetiche da smartphone e tablet

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Gli smartphone e i tablet, sempre più in uso nella nostra società, costituiscono una delle più importanti fonti di esposizione a campi elettromagnetici in radiofrequenza per chi li porta con sè e ne fa uso. Molti utilizzatori però non ne sono consapevoli.

In tempi di isolamento a causa dell'emergenza sanitaria e di incentivazione di pratiche di telelavoro (arbitrariamente definito dal governo 'smart working'), è nettamente aumentato - spesso per motivi di necessità lavorativa - l'utilizzo di terminali wireless, sia tra gli adulti che tra gli adolescenti, i ragazzi e i bambini, quasi sempre senza che gli utilizzatori venissero ben informati delle modalità di funzionamento e dei rischi che questi comportano. Molti utilizzatori tuttora ignorano infatti di essere continuativamente investiti da radiazioni elettromagnetiche durante la loro sessione di 'smart working' o di 'lezione scolastica a distanza'. I sintomi di elettrosensibilità sono molto comuni tra gli utilizzatori di smartphone e tablet, essi includono mal di testa, difficoltà di concentrazione, stanchezza, tinnito, palpitazioni cardiache, irritabilità (una lista più esaustiva di sintomi ricorrenti è riportata nel questionario in appendice alla linea guida di EuropaEM, riportata in figura).

EUROPAEM EMF Guideline 2016 for the prevention, diagnosis and treatment of EMF-related health problems and illnesses
Il traffico dei dati viene generato dalle applicazioni (app) funzionanti in background sul terminale, app che di continuo scambiano informazioni con la rete. I dati vengono scambiati (trasmessi o ricevuti) con un hotspot WLAN nel caso di utilizzo Wi-Fi e/o con una stazione radio base (3G, 4G, 5G) da cui il terminale è in un determinato istante servito, nel caso di utilizzo della rete mobile dell'operatore pubblico. In quest'ultimo caso, i dati ricevuti dal terminale vengono trasmessi dalla stazione radio base e quindi comportano l'irradiazione elettromagnetica generalizzata nell'ambiente territoriale che contiene il terminale; viceversa, i dati trasmessi dal terminale comportano la trasmissione di radiazioni elettromagnetiche dal terminale nell'ambiente territoriale, che verranno captate dalla stazione radio base.

scambio dati tra terminale e stazione radio baseAnche nel caso di uno scambio di dati apparentemente unidirezionale dal punto di vista dell'utente, tra stazione radio base/hotspot e terminale, come nello scenario di download di un file di dati o di streaming di un video sul terminale, in realtà quello che avviene tra terminale e stazione radio base è una fitta e continua serie di trasmissioni e ricezioni di messaggi radio, come accennato in figura. L'affermazione, riportata su alcuni canali mainstream, che il terminale wireless non emette radiazioni elettromagnetiche in una sessione di streaming video o di download di file dati è destituita di fondamento. Il video riportato mostra quanto sia importante, per evitare esposizioni indebite a radiazioni elettromagnetiche, se si è costretti all'utilizzo di uno smartphone, il collegamento con un cavo ethernet (per i modelli di terminali che lo supportano). La differenza, segnalata visivamente dal rivelatore di microonde posto a sinistra del terminale, è lampante.



2
recensioni
ok
Alessandro
29 Mag 2020
articolo interessante
Diego Simini
30 Mag 2020
Ottimo lavoro! Si dimostra l'infondatezza di certe affermazioni tranquillizzanti.
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