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Problematiche

Elettrosmog in ambienti di vita

Le esposizioni a elettrosmog in ambienti di vita, ovvero negli ambienti dove la popolazione risiede, si contrappongono alle esposizioni professionali, che riguardano invece chi è esposto per motivi inerenti la propria attività lavorativa.
    
Le sorgenti ambientali di onde elettromagnetiche possono essere posizionate sia nell'ambiente esterno (esposizioni outdoor), sia negli ambienti confinati - abitazioni, etc. (esposizioni indoor). Quest'ultima distinzione è alquanto schematica: in realtà le sorgenti che provocano esposizione outdoor sono in grado di interessare anche gli ambienti confinati, anche se in modo molto diverso a secondo della frequenza e delle caratteristiche delle sorgenti.
Le esposizioni NON professionali a elettrosmog sia in bassa che in alta frequenza sono degne di attenzione nei nostri giorni per molteplici aspetti:

  • l'ampiezza dei campioni di popolazione esposti (che include per forza di cose soggetti con diverse sensibilità);
  • la mancanza di dati certi sugli effetti sanitari a lungo termine da parte della scienza ufficiale, e il conseguente richiamo al principio di precauzione (ALARA) da parte delle istituzioni pubbliche (vedere ad esempio Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa, Risoluzione 1815 del 27 Maggio 2011 - inglese italiano);
  • al contempo, l'indicazione da parte di scienziati indipendenti, di gravi effetti avversi a fronte di esposizioni a livelli marcatamente bassi (vedere BioInitiative Report 2012);
  • La classificazione come possibile agente cancerogeno dell'esposizione ai campi elettromagnetici in radiofrequenza (IARC, 2011), che si va ad aggiungere all'analoga classificazione per l'esposizione ai campi magnetici in bassa frequenza come possibile causa di cancro (leucemia infantile) da parte di IARC sin dal 2001;
  • la frequente mancanza di una sufficiente informazione sulle sorgenti a cui ci si espone quotidianamente, le loro caratteristiche e i loro livelli d'intensità e la frequente mancanza di basilari norme comportamentali per ridurre l'esposizione;
  • ll rapido incremento di esposizione in tutti gli ambienti di vita, a causa dell'aumento di sorgenti outdoor e l'incontrollata disseminazione commerciale di dispositivi wireless, caratteristico degli ultimi anni;
  • il parallelo annacquamento dei valori di attenzione per la radiofrequenza, in vigore in Italia dal 1998, a fronte delle forti pressioni sul governo da parte dei gestori telefonici, operato alla fine del 2012 (vedere articolo Elettromagnetismo di governo);
  • la conseguente difficoltà a controllare le emissioni di campo elettromagnetico in radiofrequenza da parte degli organi istituzionali (ARPA).

Vi sono vari fattori che possono concorrere ad una esposizione a elettrosmog relativamente importante e continuativa derivante da sorgenti in bassa o ad alta frequenza, nel lungo termine. Tra questi, la vicinanza della propria casa ad elettrodotti in alta o in media tensione, cabine di trasformazione, cavi interrati in alta tensione, quadri elettrici, cavi di distribuzione. E anche la vicinanza a trasmettitori in radiofrequenza propri o dei vicini (telefoni cellulari, smartphone, telefoni DECT, punti di accesso Wi-Fi), contatori intelligenti (smart meter), stazioni radio base di telefonia mobile e di accesso pubblico a internet, impianti trasmittenti di radio e TV e tante altre tipologie di sorgenti di onde elettromagnetiche.

Anche i dettagli del cablaggio dell'impianto elettrico nella propria casa e degli elettrodomestici possono essere fattori decisivi nel determinare i valori sia di campo elettrico che di campo magnetico in bassa frequenza per lunghi periodi di esposizione e i rischi per la salute a questi correlati. E in molti casi anche l'impatto dei campi magnetici generati da linee elettriche di distribuzione esterne alla propria casa.
Domande frequenti su ambienti di vita
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Approfondimenti


Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa - Risoluzione 1815
"I possibili pericoli dei campi elettromagnetici e i loro effetti sull'ambiente"
La risoluzione si pone in maniera molto critica rispetto all'attuale tendenza di minimizzare il rischio posto dai campi elettromagnetici artificiali. Ne consegue una lista di interessanti raccomandazioni agli stati membri, tuttora inascoltate.
inglese            italiano

BioInitiativeReport 2012
  
Una rassegna di studi da parte di scienziati indipendenti, inizialmente pubblicata nel 2007, aggiornata a fine 2012.

Elettromagnetismo di governo
  
Intervista a Livio Giuliani, dirigente ISPESL e padre della legge 381 del   1998 per la protezione dell'esposizione da campi elettromagnetici, che a   partire da quella data e per quindici anni è rimasta in vigore,   a proposito delle modifiche introdotte dal decreto sviluppo bis del 2012 e   confermate dalla legge 221/2012.

Arpa Piemonte Notizie, 25 Gennaio 2013
  
Con la conversione in legge del decreto sviluppo bis, Arpa Piemonte -   uno degli organi territoriali in Italia con maggiori competenze su CEM - dichiara che   ne conseguiranno esposizioni più elevate ai campi elettromagnetici e meno controlli.
italiano        copia
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