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Elettrosensibilità

Oltre 80 anni fa, nell'Agosto del 1932, il dottor Erwin Schliephake pubblicò sulla rivista scientifica German Medical Weekly dati riguardanti disturbi psicofisici indotti da esposizione a radiofrequenza/microonde ("microwave   sickness"). Furono riportati sintomi quali pesante affaticamento, stanchezza durante il giorno, sonno agitato nella notte, mal di testa fino al punto di intollerabilità ed elevata suscettibilità alle infezioni. Questi sintomi furono   riportati a livelli di esposizione inferiori a livelli sufficienti per causare effetti termici.
    
L'elettrosensibilità è tuttora una condizione soggettiva che è spesso poco compresa dalla classe medica odierna e dalle istituzioni (ad esempio Oms).

I sintomi comunemente riportati dai singoli soggetti includono:

  • disturbi del sonno
  • stanchezza cronica
  • mal di testa (vari gradi)
  • irrequietezza
  • irritabilità
  • problemi di concentrazione
  • perdita di memoria
  • depressione
  • difficoltà di apprendimento
  • infezioni frequenti
  • dolori articolari
  • variazioni della pressione sanguigna
  • sensazioni di intorpidimento e formicolio
  • vertigini
  • tinnito
  • manifestazioni cutanee
Si calcola che statisticamente almeno il 5% della popolazione sia elettrosensibile.

Con ogni probabilità, non è una coincidenza che con il significativo innalzamento medio dei livelli di campo elettromagnetico ambientale a cui la popolazione è esposta negli ultimi anni, anche i sintomi menzionati siano in netto aumento. Salvo rari casi, la classe medica italiana non riconosce però il rapporto tra tali sintomi e fattori ambientali di inquinamento elettromagnetico. In Austria, nel 2012 l'Associazione Medica Austriaca ha formulato una linea guida per guidare i medici di base nella diagnosi e nella gestione dell'elettrosensibilità.
 
Il primo passo consigliato da questa linea guida consiste nel caratterizzare quantitativamente l'esposizione personale a elettrosmog. La soluzione prospettata per gli elettrosensibili è di ridurre l'esposizione in tutti i loro ambienti di vita.

La recente pubblicazione di EUROPAEM (European Academy for Environmental Medicine) intitolata "EUROPAEM EMF Guideline 2016 for the prevention, diagnosis and treatment of EMF-related health problem and illnesses" (Linea Guida 2016 per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento dei problemi di salute e le malattie correlate ai campi elettromagnetici) [accesso libero, pdf] riassume lo stato attuale delle conoscenze mediche e fornisce linee guida quantitative sulle esposizioni croniche in ambienti di vita. Di seguito un breve estratto (pagina 18):
Linee Guida EMF
In ogni caso, i seguenti aspetti dovrebbero essere individualmente tenuti in conto quando si valutano i risultati di misura dei campi elettromagnetici:
  • la suscettibilità individuale della persona, che ad esempio può basarsi sulla sua precedente storia dei traumi (elettrici, chimici, bilogici e fisici).
  • il carico individuale totale dell'organismo (ad esempio esposizione al rumore, agenti chimici come neurotossine)
  • durata dell'esposizione ai campi elettromagnetici
  • l'esposizione ai campi elettromagnetici durante la notte e il giorno
  • esposizione a sorgenti multiple di campi elettromagnetici
  • intensità dei segnali: Watt/m2 (W/m2), Volt/m (V/m), Ampere/m (A/m)
  • caratteristiche dei segnali che sono state tenute in conto nei valori guida EMF:
    • Frequenza
    • Tempo di salita, transienti, etc
    • Frequenza e periodicità dei burst [raffiche], ad esempio determinate stazioni GSM  (8.3 Hz), reti Wi-Fi (10 Hz), telefoni cordless DECT (100 Hz)
    • Tipo di modulazione (frequenza di modulazione, ampiezza della modulazione, fase della modulazione)
A prescindere dalle raccomandazioni ICNIRP per effetti acuti specifici, i valori guida seguenti (Tabelle 1-3, 5 e 6) si applicano a siti sensibili con esposizioni di lungo termine superiori alle 20 ore settimanali. Esse sono basate su studi epidemiologici, osservazioni empiriche, e misurazioni rilevanti da un punto di vista pratico, come pure le raccomandazioni provenienti dalla Dichiarazione di Seletun e dall'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa. I valori guida proposti sono basati su dati scientifici che includono una componente di prevenzione e mirano a supportare il ristabilimento della salute e del benessere in pazienti già compromessi. Tutti i livelli riportati si riferiscono a intensità incidenti e a esposizioni a corpo intero.
Estratto e tradotto da EuropaEm EMF Guidelines, p. 18 [EMF: campi elettromagnetici]

Cemlab è qualificata per dare supporto a coloro che ritengono di essere elettrosensibili e ai loro medici curanti.

La nostra relazione di misura riporta in dettaglio le singole componenti di elettrosmog rilevate in tutti gli ambienti di vita sottoposti ad esame e una valutazione analitica comparativa con i livelli riportati nelle linee guida accennate, per singola tipologia di sorgente (aspetto importante dell'esposzione). Questo ci è possibile ottenerlo tramite strumenti professionali e tecniche di misura collaudate in banda stretta in linea con i criteri di Bau Biologie diffusi a livello internazionale, tenendo conto della tipologia dei segnali modulati in esame e anche della eventuale presenza di sorgenti impulsive.
Sulla base dei rilievi effettuati, daremo consigli specifici e mirati per ridurre al massimo l'esposizione a campo elettromagnetico.
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