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Gli smartphone e i tablet sempre più in uso nella nostra società costituiscono una delle più importanti fonti di esposizione a campi elettromagnetici in radiofrequenza per chi li porta con sè e li utilizza.
Lo stato italiano impone di fatto l'utilizzo personale di uno smartphone come strumento necessario per l'autenticazione digitale di ogni cittadino.
Su scala globale arrivano tante notizie di piani messi in atto da governi e dai gestori delle reti di telecomunicazioni e dai costruttori delle reti per dispiegare la tecnologia mobile di quinta generazione. C'è poi anche chi prova a utilizzare il momento favorevole per proporre 'soluzioni'.
Leggo con interesse l'intervista alla Dott.ssa Fiorella Belpoggi, direttrice del centro "Cesare Maltoni" dell'Istituto "Ramazzini di Bologna, pubblicata nell'articolo "Il 5G e la mancata ricerca sui rischi per la salute, "E' da incoscienti non fare nulla"', articolo ben scritto.
AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) lo scorso 26 Febbraio ha aperto una consultazione pubblica per le regole e le procedure della gara di vendita delle licenze d'uso della tecnologia 5G. Le richieste di moratoria nell'introduzione della tecnologia 5G per un principio di precauzione vengono ignorate, su questo punto non vi è ombra di consultazione.
I sensori per interni a doppia tecnologia (infrarossi e microonde) possono essere comandati impropriamente per emettere microonde anche quando la funzione di allarme è disarmata, questo errore impiantistico implica esposizioni a microonde impulsate che non hanno ragione di essere.
Un nuovo video introduttivo in inglese intitolato "5G in Five Minutes" della compagnia Skyworks
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