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Inquinamento elettromagnetico - Misure in banda larga
Le misurazioni di campo elettromagnetico (CEM) a radiofrequenza in banda larga hanno lo scopo di valutare il livello di esposizione mediato nel tempo in un ampio intervallo di frequenze, ad esempio da 100kHz a 7 GHz (o anche 18 GHz o 40 GHz). A seconda dello strumento utilizzato e della finalità di misura, possono utilizzare un rivelatore RMS (a valore quadratico medio) - tipicamente in misure per fini di confronto con standard legali o un rivelatore di picco - tipicamente per misure nell'ambito di verifiche secondo Bau Biologie o altri criteri precauzionali.
Il valore totale complessivo misurato in modalità RMS con strumenti certificati in una determinata posizione può essere utilizzato per il confronto con i valori di attenzione e i limiti di esposizione stabiliti per legge, se la misura è protratta per un periodo di 24 ore. I risultati sono documentati in una relazione scritta e possono avere valore legale, tipicamente per certificare il non superamento del valore di attenzione nella posizione di misura. In generale, con questo metodo di misura non è possibile certificare il superamento del valore di attenzione in ambienti di vita, a meno di casi specifici, se non con l'ausilio di misure di approfondimento in banda stretta.
Le misure di campo elettromagnetico (CEM) a radiofrequenza in banda larga con rivelatore RMS per periodi più brevi di 24 ore, ad esempio sei minuti per punto di misura, possono essere attualmente utili a stabilire il superamento o il non superamento dei valori limite previsti dalla legge e fornire informazioni sui punti più o meno esposti, rispetto a una sorgente nota. Inoltre, nei casi in cui la tipologia di sorgente dominante sia nota - ad esempio una stazione radio base di cui si conosce il regime di funzionamento durante la misura - il rilevamento di valori molto inferiori al valore di attenzione rende poco probabile un ipotetico superamento del valore di attenzione nel punto in questione.
Le misurazioni di campo elettromagnetico (CEM) a radiofrequenza in banda larga con rivelatore di picco con strumenti di adeguata sensibilità sono invece usate per l'esecuzione di verifiche secondo criteri precauzionali e e consentono in particolare di calcolare diverse statistiche sui livelli di esposizione per tempi prolungati in posizioni della casa importanti, quali la zona notte, statistiche che possono essere confrontati con valori guida di riferimento non basati su disposizioni legali.
In particolare, tutte le sorgenti di campo elettromagnetico di natura impulsiva, che possono manifestarsi in modo sporadico ed erratico con raffiche di impulsi isolati e non secondo uno schema temporale chiaro (ad esempio emissioni radio di uno smart meter), possono essere da noi rivelate tramite una registrazione con adeguata risoluzione temporale che adotta un rivelatore di picco.
Monitoraggio campi elettromagnetici
Il livello di campo elettromagnetico misurato può dipendere dall'ora del giorno, specie con esposizioni predominanti causate da stazioni radio base telefoniche o in zone dove il traffico dati (ad esempio da reti Wi-Max) si innalza significativamente di sera o in presenza di radioamatori. In assenza di certezze sulle sorgenti, prolungare l'osservazione dei livelli di intensità di campo elettromagnetico può in alcuni casi essere desiderabile. Possiamo effettuare misure prolungate alle 24 ore o a intervalli temporali maggiori.
Campionamento campi elettromagnetici
L'intensità di campo elettromagnetico in radiofrequenza varia notevolmente a seconda della posizione. In svariati contesti, può essere di interesse effettuare una scansione di una porzione del territorio effettuando un campionamento spaziale dell'intensità di campo elettromagnetico in una determinata area geografica. Si tenga conto che molte sorgenti presenti sul territorio hanno un carattere emissivo stazionario (o quasi) e una scansione del territorio tramite campionamento spaziale permette di identificarle e di valutarne indicativamente le emissioni di campo elettromagnetico in radiofrequenza.